L’essere umano anela nel suo profondo alla libertà, quella condizione nella quale può agire, scegliere e pensare senza condizionamenti. Essere liberi però oltre che dipendere dal mondo esterno, dipende dal modo con il quale affrontiamo la vita, dal nostro modo di relazionarci ad essa.
Cosa vuol dire realmente essere liberi?
Fare quello che vogliamo senza nessun freno, lasciandoci andare ai nostri istinti senza limitarli in nessun modo? Oppure utilizzare la nostra coscienza per discernere e scegliere consapevolmente come agire, sapendo cosa ci spinge, perché abbiamo consapevolezza del nostro essere?
Nel mio modo di vivere quella che io definisco “libertà interiore” è fondamentale, e non ha in nessun modo a che fare con il mondo che ci circonda, con i vincoli e le barriere del corpo e della società.
Perché dentro di noi c’è l’unico orizzonte che nessuno può toglierci: il nostro essere.
Ma quanti di noi sono disposti ad essere ciò che sono realmente? E quanti di noi sanno che l’essere è composto da infiniti aspetti di noi stessi che convivono ed emergono a seconda del nostro divenire?
Essere liberi è uno condizione dell’essere che nessun altro può toglierci.
Per muoversi nel mondo però la libertà assoluta che possiamo sentire in noi, come un forte vento che sentiamo nell’anima, dobbiamo usarla sapendo discernere.
Perché la libertà senza limiti ci porta a disperderci.
I limiti senza libertà invece sono una gabbia.
La vera libertà, per agire nel mondo, è la capacità di scegliere i propri limiti.
Nel nostro essere invece possiamo lasciare che soffi il suo vento impetuoso che ci porta ad espandere il nostro petto, mentre sentiamo che siamo parte dell’infinito e che l’infinito tutto è parte di noi…