Dune

Questo articolo si discosta dai temi abituali di questo blog.

Dato che però sono un grande amante del romanzo di Frank Herbert e che ho apprezzato molto la trasposizione cinematografica di Denis Villeneuve ho pensato fosse un tema che valesse la pena affrontare. 😉

Su Arrakis, il pianeta noto anche come Dune, dove si svolge la gran parte del romanzo originale (e degli altri romanzi della saga) ho passato molto tempo. L’ho letto diverse volte in più lingue e indubbiamente si tratta di uno dei miei libri preferiti in assoluto.

Ho visto il film di David Lynch da ragazzo al cinema e credo di avere tutte le edizioni esistenti, inclusa quella di circa tre ore, dove ci sono varie scene escluse dal montaggio finale, oltre ad averlo visto un numero “x elevato alla” di volte. Ho amato il documentario sul lavoro di Alejandro Jodorowsky e il suo fallimento. Ho letto cinque dei sei romanzi della serie originale di Frank Herbert. E mi fermo qui.

Il primo Dune è IL romanzo di fantascienza. Un capolavoro straordinario che ha influenzato tutta la fantascienza successiva. La storia di un ragazzo che diventa il messia che guiderà una guerra santa che sconvolgerà gli assetti dell’impero intergalattico, riuscendo a vedere la moltitudine dei possibili futuri in un continuo richiamo tra filosofia e religione, con una profondità di visione incredibile e la creazione dell’ecologia di un pianeta.

Potrei scrivere a lungo di tutta la saga, ma mi concentrerò invece qui brevemente sul nuovo film, uscito il 16 di settembre in Italia, uno dei primi paesi del mondo dove è stato possibile vederlo al cinema. Gli Stati Uniti, per esempio dovranno aspettare ancora fino al 22 ottobre, mentre in Australia arriverà solamente il 2 di dicembre.

Ho letto, e visto, varie recensioni e non ho la pretesa di dare un punto di vista oggettivo, oppure di criticare quelle che non coincidono con la mia visione. Desidero però riprenderne alcuni punti.

Partiamo da un assunto: A me il film è piaciuto tantissimo. Sono andato tre volte al cinema a vederlo, delle quali una nella versione originale in inglese, dove nei titoli di testa appare la scritta “Dune-Part One”. Già questa scritta da sola sarebbe sufficiente a cancellare varie considerazioni che ho trovato in alcune recensioni, semplicemente perché dicono che il film sembra il preludio ad altro. Il finale, dove uno dei personaggi (Chani, interpretata da Zendaya) dice la frase “Questo è solo l’inizio.” poi sarebbe secondo alcuni forzato, come se non dovesse portare a compimento la storia.

Il regista Denis Villeneuve ha sempre dichiarato che era sua intenzione fare almeno due film tratti dal primo romanzo. Le vicende che vediamo nel film arrivano fino a poco oltre la metà del libro. Tra l’altro il romanzo originale apparve a suo tempo a puntate nella storica rivista di fantascienza Analog (prima Astounding Science Fiction) separato in due parti, “Dune World” e “The Prophet of Dune” tra il 1963 e il 1965. Infatti la prima edizione in volume con il titolo definitivo “Dune” uscì nel 1965.

Il film di Villeneuve per quanto mi riguarda è sontuoso, magnifico, onirico, evocativo, per me un vero e proprio capolavoro, che sinceramente amo di più ogni volta che lo vedo. Non vedo l’ora di rivederlo, ma ormai aspetterò il bluray per questo, anche se Dune è un film da godersi al cinema, proprio per l’esperienza totalizzante.

Ovviamente c’è chi rimarrà deluso, che dirà che il film è lento, che non c’è abbastanza movimento, che si prende troppo sul serio…Questo è Dune, il suo spirito e il suo mondo, dove tutto è solenne, non un film sui Transformers o altre saghe, che si possono anche apprezzare, ma che con la fantascienza adulta della saga hanno poco a che spartire.

Chiunque abbia amato il libro non potrà che vedere l’amore totale per esso, che si nota in ogni inquadratura, in ogni dettaglio. Molte cose lo ho notate di volta in volta e non posso che ammirare il lavoro fatto da Villeneuve e da tutta la troupe di questo film straordinario.

Ho letto commenti di chi dice che il film non è fedele al libro, o che il romanzo rimarrà sempre impossibile da fare, come se già ancora prima di vederlo lo avessero etichettato sapendo che a loro non sarebbe piaciuto. Un punto di vista per me assurdo.

Ci sono alcune (poche) discordanze dal libro, vero, ma non determinano cambiamenti sostanziali per quello che è la storia. A parte il fatto che ovviamente non era secondo me nemmeno auspicabile fare una serie di “spiegoni” su una serie di questioni che in un film di oltre due ore e mezza avrebbero appesantito notevolmente la narrazione.

L’universo di Dune è complesso, con una serie di casate nobiliari, ci sono varie corporazioni delle quali nemmeno si accenna nel film, senza pensare anche alla storia dell’universo stesso, alla sua costruzione a livello filosofico e religioso, o all’ecologia del pianeta Arrakis, per esempio, che nel libro viene spiegata in maniera approfondita. Infatti nel romanzo c’è anche un glossario dei termini utilizzati e ci sono approfondimenti su varie cose, oltre a una cartina di Arrakis. Insomma di carne al fuoco ce ne sarebbe tantissima.

Il linguaggio cinematografico ovviamente è diverso da quello scritto e ritengo difficile poter riuscire a trasporre molteplici aspetti che andranno persi inevitabilmente. In questo film però ci sono una serie d’indizi in molte frasi, in dettagli, in immagini che passano che portano chi conosce la saga a riconoscerli. Come i bassorilievi contemplati da Paul Atreides su Arrakis, per esempio, oppure, come ho già scritto, nella frasi che si sentono durante le sue visioni.

Molte delle componenti dell’universo di Dune sono solo accennati, a volte nemmeno nominati. Per capirne la complessità vi metto qui un link (in inglese) di vari termini utilizzati nella saga.

Un esempio è la datazione della storia che appare all’inizio del film: 10191.

L’anno però non è riferito alla nascita di Cristo, ma da quello che viene definito Jihad Butleriano, una grande rivolta contro le macchine dotate d’intelligenza artificiale, che portò alla loro distruzione e al divieto assoluto di utilizzarle, portando così una serie di problematiche legate alle necessità dei calcoli necessari al volo spaziale e molto altro. Questo portò così alla ricerca del limite delle capacità umane, che portò ai mentat, i computer umani. Nel film se ne vedono alcuni, Thufir Hawat, fedele servitore della casa Atreides, e Piter de Vries, della casata Harkonnen.

Desidero sottolineare che questo è solamente un esempio riferito al libro.

Dune è un romanzo del quale potrei elencarvi decine di personaggi, da Paul Atreides a Lady Jessica, da Duncan Idaho a Gurney Halleck, dal barone Vladimir Harkonnen all’imperatore Padiscià Shaddam IV, e molti altri.

Se volete un commento approfondito e coerente con quelle che sono le mie opinioni sul film vi metto questo link, dove trovate quello che per me è un ottimo articolo.

Un cast stellare con Timothy Chalamet, Oscar Isaac, Rebecca Fergusson, Stellan Skarsgard, Dave Bautista, Jason Momoa, Josh Brolin e Zendaya tra gli altri, ci porta negli intrighi dell’imperatore e nella faida tra le casate degli Atreides e degli Harkonnen, senza dimenticare la Sorellanza Bene Gesserit che da millenni cerca di selezionare le linee genetiche per creare l’essere supremo, il Kwisatz Haderach, colui che con il suo sguardo dominerà il tempo.

Come già scritto ogni dettaglio di questo film trasuda amore per il romanzo di Frank Herbert, un capolavoro immancabile nella biblioteca di qualsiasi amante della fantascienza e non solo.

Ormai al cinema i film rimangono circa un mese e quindi molti di voi potrebbero averlo perso, ma non posso che consigliarlo con tutto il cuore.

Potrebbe essere che io sia di parte, perché negli anni ho passato parte del mio tempo su Arrakis, ma quello che scrivo vuole solo sottolineare una volta in più l’amore per un’opera che a mio modo di vedere chiunque dovrebbe conoscere e avere all’interno del proprio immaginario.

Buona visione. Oppure buona lettura. 🙂