Qual è la relazione tra il biohacking e alcune tradizioni millenarie?
Alcuni di voi probabilmente hanno sentito parlare del biohacking. Di cosa si tratta esattamente?
Riprendo una definizione che secondo me è calzante dal sito scienzemotorie.com:
“Biohacking è essenzialmente la pratica di cambiare la nostra chimica e la nostra fisiologia attraverso la scienza e l’auto-sperimentazione.”
Un biohacker quindi sperimenta su se stesso tecniche di vario tipo (incluse quelle di respirazione), device, alimentazione, integratori, per modificare il proprio corpo, per una maggiore resa a livello fisico e mentale. Di fondo chiunque modifichi il suo stile di vita per avere una maggiore salute e un maggiore focus mentale, sta facendo biohacking.
Si può attuarlo modificando molti aspetti della propria vita, sempre in funzione di una migliore resa, un migliore benessere generale. Come avrete capito io stesso da tempo mi sto interessando alla tematica. Sono da sempre interessato alla crescita personale e ritengo l’aspetto prettamente fisico, che viene a volte snobbato da chi è interessato alla crescita spirituale, fondamentale per un benessere reale.
Corpo, mente e spirito devono essere in sintonia per darci la possibilità di stare nel modo migliore possibile.
Come potete capire alcune delle problematiche fisiche che abbiamo possono limitare in maniera anche importante il nostro benessere. Per quanto mi riguarda quindi il biohacking è una tematica che chiunque desideri stare meglio dovrebbe prendere in considerazione.
A volte le nostre abitudini non sono sane, e magari potremmo anche saperlo, ma potremmo non modificare il nostro modo d’agire. Un cambio d’approccio mentale, di mindsetting, ci può portare invece a un radicale miglioramento del nostro stato vitale.
Io stesso sto facendo varie prove su me stesso e devo dire che sto ottenendo risultati interessanti, ma che non sono il focus di questo articolo.
Infatti nel titolo cito “biohacking e tradizione”.
Alcuni degli autori considerati come “guide” da molti biohacker citano tra le proprie influenze tradizioni millenarie come lo Yoga. L’esempio che ritengo più calzante è indubbiamente quello di Wim Hof, al quale ho dedicato tempo addietro un articolo, definito l'”uomo del ghiaccio”.
Chi è Wim Hof? Questo personaggio incredibile ha utilizzato negli anni tecniche di respirazione Yoga, che portano a un’ossigenazione maggiore del sangue, e tecniche di controllo mentale, sempre Yoga, per arrivare a controllare il sistema nervoso autonomo e imparare a regolare la propria temperatura corporea.
Questa cosa fino a qualche tempo addietro veniva considerata impossibile. Trovate in rete sia video e sia articoli sugli staff medici che hanno seguito e studiato Wim Hof per certificare la veridicità scientifica delle sue capacità considerate da molti sovraumane. Immaginate un uomo che viene sommerso dal ghiaccio per ore e che prende il controllo della sua temperatura corporea mentre medici stupefatti verificano la sua temperatura, in condizioni nelle quali una persona normale sarebbe in ipotermia.
Io stesso ho seguito alcuni suoi corsi online e posso affermare tranquillamente che hanno cambiato radicalmente la mia relazione con il freddo, arrivando nel tempo anche a fare docce gelate lunghe dieci minuti, uno degli obiettivi, ovviamente graduali, che vengono da lui posti nei vari corsi. Utilizzando tecniche di respirazione Yoga che sono parte della tradizione millenario.
In definitiva, per quanto mi riguarda, chi desidera sperimentare determinate cose a livello fisico può trovare nella tradizione millenaria di discipline come lo Yoga o il Qicong le tecniche che possono fare la differenza.
Io pratico Yoga da anni e posso assicurarvi che anche solamente la consapevolizzazione del nostro respiro può cambiare radicalmente la nostra vita. Anche questo può essere considerato biohacking.
Pensate, per esempio, al Pranayama e al Qicong, che entrambi possono essere tradotti letteralmente come “controllo della forza vitale”. (Da Prana-forza vitale e Yama-controllo in sanscrito e Qi-forza vitale e Cong-controllo in cinese.)
Essenzialmente sono tecniche, che esistono da millenni, con le quali i praticanti possono imparare a modificare in maniera consapevole le reazioni del proprio fisico in condizioni anche estreme. Ovviamente nel contesto occidentale spesso ci focalizziamo solo sugli aspetti più conosciuti al grande pubblico, cioè quello della meditazione e del rilassamento, che però in molti casi non sono l’obiettivo del praticante, ma delle conseguenze della pratica.
In molti corsi di Yoga per principianti non si accenna nemmeno a quelle che vengono definite “siddhi”, che qualcuno definisce come “poteri”, che chi pratica Yoga potrebbe raggiungere. Queste non solo per questioni diciamo teologiche, ma anche per le problematiche che le persone normali hanno nella propria vita quotidiana.
Aspirare a determinati “poteri” avendo una serie di cose fisiche, emotive e psicologiche da risolvere sarebbe impensabile, proprio a causa della dimensione stressante nella quale molte persone vivono.
Forse vi sarà capitato di leggere articoli, o di avere visto video, su Yoghi che riescono a rallentare il proprio battito cardiaco attraverso l’uso della mente, a rallentare il proprio metabolismo, e a fare cose considerate, del resto come quelle che fa Wim Hof, impossibili per l’essere umano.
In realtà la scienza stessa ci sta dimostrando che le capacità dell’essere umano possono superare di gran lunga le aspettative e l’immaginazione della persona media, che spesso è rassegnata a un fato che ritiene inevitabile.
Molti biohacker utilizzano una modalità scientifica per sperimentare sul proprio corpo metodi e tecniche che possano aumentare lo stato di benessere fisico e psicologico e così poter aumentare anche le proprie prestazioni nei campi più disparati.
Facciamo un esempio concreto del quale avrete sentito parlare: Esistono le famose gare di triathlon moderno, definite “Iron Man”, dove i partecipanti fanno 3,8km di nuoto, 180km di bicicletta e 42km ca. (la classica maratona) di corsa. I migliori atleti arrivano a fare tutto questo in meno di 8 ore di seguito. Credete che il loro approccio nei confronti dell’alimentazione e di tutte le altre questioni che riguardano la salute fisica sia equiparabile a chi finisce le sue serate sul divano a mangiare patatine?
Ora, anch’io a volte mi guardo qualche film sul divano, e mi piacciono anche le patatine, ma non è la singola serata che determina la qualità generale della nostra vita. Le nostre abitudini forgiano il nostro destino sia a livello metale e sia a livello fisico.
Tecniche di respirazione come quelle presenti nello Yoga o nel Qicong vi consentono di migliorare l’ossigenazione del vostro sangue e sono quindi una benedizione per le vostre cellule che così riescono a lavorare meglio.
In questo articolo ho scritto poco del Qicong, ma è un tema per il quale potrei scrivere pagine e pagine sfiorandone solamente la superficie, tenendo in considerazione anche lo stretto legame che il Qicong ha con la medicina tradizionale cinese che ci dice che il nostro corpo ha al suo interno una serie di “canali energetici”, definiti meridiani, che possono esser stimolati per rafforzare la nostra forza vitale e così lavorare direttamente sulla nostra salute. (Anche nella visione indiana c’è un concetto simile e i “meridiani” vengono chiamati “nadi”.)
Nella tradizione cinese si parla dell’aumento della longevità grazie all’utilizzo consapevole della propria forza vitale, del Qi, così come in India molte sono le leggende di Yoghi che hanno vissuto molto a lungo.
A parte alcune storie che possiamo considerare leggendarie però c’è un dato oggettivo, e cioè che molte persone che hanno raggiunto risultati straordinari, che potremmo anche definire biohacker, hanno utilizzato tecniche di controllo del respiro e mentale presenti in tradizioni millenarie, dimostrando così a livello scientifico la possibilità di realizzare cose considerate fino a poco tempo fa impossibili.
Pensate, per esempio, che il record del mondo di apnea statica sott’acqua, che appartiene attualmente al croato Budimir Šobat Buda, è di 24 minuti e 33 secondi.
In questo articolo ovviamente scrivo di casi limite, di situazioni che hanno necessitato di anni di preparazione per essere raggiunte, ma li cito proprio per farvi ragionare sulle possibilità che abbiamo come esseri umani.
Forse non raggiungeremo questi record, e non è questo lo spunto che voglio darvi, ma abbiamo la concreta possibilità attraverso un’attenzione consapevole sulle nostre abitudini mentali, fisiche e d’alimentazione di aumentare in maniera importante il nostro benessere. Il che non è poco, anzi.
Il biohacking e l’insieme delle tecniche di tradizione millenaria possono aiutarci a stare meglio, portandoci a essere più sani e con un’aspettativa di vita maggiore.
Dave Asprey, forse il biohacker più noto, dichiara che vuole dimostrare di poter vivere sano fino ai 180 anni. Magari non ci arriva, ma cambiando certi aspetti della nostra vita noi stessi possiamo aumentare la nostra aspettativa di vita e la nostra salute.
La vita può essere un viaggio straordinario. Un corpo in salute ci facilita sicuramente in questo viaggio. 😉