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“Storia criminale delle religioni (e delle ideologie)”

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Il riferimento esplicito per il titolo di questa serie di articoli è alla “Storia criminale del cristianesimo” di Karlheinz Derschner, un’opera monumentale in dieci volumi, che raccoglie con metodo e rigore secoli di crimini, abusi, collusioni politiche e menzogne orchestrate nel nome della fede cristiana. Un lavoro d’indagine implacabile e documentato.

Ogni religione e ogni ideologia hanno dietro di sé, purtroppo, una scia di sangue che non possiamo, e non dobbiamo, dimenticare.

Non sarà possibile elencare per ogni religione tutte le stragi o le nefandezze commesse. Al cristianesimo, per esempio, Derschner ha dedicato dieci volumi con circa seimila pagine, mentre io vi dedicherò un singolo post. Comprenderete che molto verrà omesso, anche perché servirebbero libri, volumi e spazi che qui non avremo al riguardo…

Sottolineo che in questa serie di post non mi interessa la polemica facile. E non cerco bersagli da colpire per partito preso. Ma se è vero che ogni potere, quando si ammanta d’assoluto, genera mostri, allora vale la pena guardare in faccia la storia. Anche quella che tanti preferirebbero tenere nascosta sotto il tappeto dell’identità, della tradizione, della fede “che ha fatto anche tanto bene”.

Ogni religione, ogni ideologia, quando si struttura come apparato, quando diventa sistema, quando pretende obbedienza, produce inevitabilmente un lato oscuro. Il sacro è stato troppe volte pretesto per il dominio. Il bene comune, troppe volte, maschera per interessi ben più terreni. Non si tratta di negare la ricerca spirituale, né il bisogno umano di dare senso alla vita.

Al contrario. È proprio perché riconosco il valore di certe domande e certe esperienze interiori che è per me necessario denunciare le forme in cui quelle stesse domande vengono travolte, irrigidite, sfruttate. Il passaggio dalla parola viva al dogma è spesso rapido. Dalla pratica alla dottrina, dalla libertà al controllo, dall’ispirazione alla burocrazia dell’anima. È in quel passaggio che si annidano le distorsioni più profonde. È lì che si spegne la fiamma e resta solo il fumo.

La violenza religiosa non è un’eccezione. È un meccanismo. Si manifesta in forme diverse: inquisizione, guerre sante, persecuzioni, caste, anatemi, razzismi sacralizzati, esclusioni, repressioni del corpo e della coscienza. Cambiano le lingue e i simboli, ma il movimento è sempre lo stesso: un centro che si arroga il diritto di stabilire cosa è vero, cosa è giusto, cosa è puro. E che punisce chi non si adegua.

Anche le ideologie moderne, secolari, non si sono comportate diversamente. Hanno sostituito Dio con la storia, con la razza, con la rivoluzione, o con il mercato. Ma la logica è identica. Una verità assoluta. Un popolo eletto, o una classe destinata a redimere il mondo. E il resto, da schiacciare.

Racconterò questa storia non per distruggere, ma per distinguere. Perché distinguere è già un atto di libertà. Ed è anche un gesto di rispetto verso ciò che, sotto le macerie, ancora può parlare. Non tutto è corrotto. Non tutto è potere. Ma per ascoltare ciò che vale, bisogna prima togliere il rumore.

Questa serie non sarà una cronaca dell’orrore. Né un esercizio erudito. Sarà un viaggio tra le ombre. Per non dimenticare. Per capire meglio come siamo arrivati fin qui. E per non ripetere, con altri nomi e altre bandiere, gli stessi errori. Perché ogni assoluto, prima o poi, chiede il sangue. E ogni coscienza libera, prima o poi, deve decidere se inginocchiarsi o alzarsi in piedi.

Questo articolo ha 4 commenti

  1. Luca

    Ciao Marco, non sono di certo un esperto di religioni, tutt’altro, ma penso che questo fenomeno abbia molto a che fare con l’angoscia dell’ignoto, il bisogno di consolazione e quello di sentirsi parte di un gruppo forte. Che ne pensi? Saluti Luca Bizzotto

    1. Marco Lazzara

      Ciao Luca.
      Penso che ogni essere umano abbia dentro di sé la percezione, e la consapevolezza profonda, di essere parte di qualcosa di più grande, di qualcosa d’indefinibile, che qualcuno chiama Dio.
      La religione però è qualcosa di diverso dalla spiritualità, anche se membri di qualsiasi religione possono essere spirituali.
      Il tema è molto vasto, e sicuramente in poche frasi non posso riassumerne la complessità.
      Non tutto quello che le religioni hanno portato é negativo, oppure criminale come in questa serie di articoli. Ho pensato però che raccontarne certi aspetti fosse in un certo senso necessario per avere una visione più chiara di certe dinamiche della storia.
      Spero sempre di poter fare sì che chi mi legge possa avere degli spunti di riflessione, per dare un contributo a una maggiore consapevolezza.
      Grazie per il tuo contributo.

  2. Ornella

    Grazie Marco è un discorso molto importante questo. Purtroppo religioni ed ideologie hanno sempre prodotto anche desiderio di dominio e sopraffazione, i tempi odierni non fanno certo eccezione. Saperne di più non è mai abbastanza, grazie, ciao un caro saluto!

    1. Marco Lazzara

      Grazie a te carissima Ornella. 😃😘

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