NB: Come scritto nel post introduttivo della serie non sarà possibile elencare tutto ciò che é stato commesso nel nome di una religione, oppure di un’ideologia. Il link al post lo trovate qui. Da parte mia non c’è nemmeno l’intenzione di demonizzare una religione oppure un’ideologia, ma quella di raccontare a cosa gli esseri umani possono arrivare nel nome di un’ideale, per quanto nobile possa essere.
Il Cristianesimo, nato come movimento religioso pacifico in un angolo dell’Impero romano, è divenuto nel corso dei secoli una delle religioni più potenti e influenti della storia.
Con il potere è arrivato anche il sangue: persecuzioni, guerre, torture e genocidi sono stati compiuti in suo nome, spesso con la benedizione ufficiale delle autorità ecclesiastiche. I primi cristiani furono perseguitati sotto diversi imperatori romani, ma la svolta arrivò nel 313 con l’Editto di Milano, voluto da Costantino, che concesse la libertà di culto. Poco dopo, il Cristianesimo divenne religione ufficiale dell’Impero con Teodosio I (editto di Tessalonica, 380). Da quel momento iniziò la sistematica persecuzione dei pagani e l’eliminazione della diversità religiosa. Templi furono distrutti, biblioteche bruciate (inclusa quella di Alessandria), e le religioni precedenti considerate illegittime o demoniache.
Nel 1095, papa Urbano II lanciò la prima crociata con l’obiettivo di “liberare” Gerusalemme. Nel 1099, i crociati conquistarono la città e massacrarono indiscriminatamente musulmani, ebrei e cristiani orientali. Le crociate successive estesero il concetto di guerra santa a territori europei: quella contro gli Albigesi (1209–1244): una crociata interna contro i Catari nel sud della Francia. La città di Béziers fu rasa al suolo, e decine di migliaia di persone uccise. La famosa frase “Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi” è attribuita a Arnaud Amalric, legato papale.
I Cavalieri Teutonici e altri ordini religiosi sterminarono intere popolazioni pagane baltiche e attaccarono i cristiani ortodossi slavi per convertirli forzatamente al cattolicesimo romano.
Fondata nel XIII secolo, l’Inquisizione poi, mirava a estirpare l’eresia. Utilizzava la tortura per estorcere confessioni e i roghi per punire i condannati. Celebre fu il caso di Giordano Bruno, bruciato vivo nel 1600 per le sue idee cosmologiche e filosofiche, o quello di Galileo Galilei, costretto all’abiura sotto minaccia di tortura. Le inquisizioni furono diverse (medievale, spagnola, romana) ma tutte segnarono la storia europea con processi iniqui e violenze legalizzate in nome della fede.
Nel Nuovo Mondo, l’espansione europea portò anche la “conversione” dei popoli indigeni americani. Gli ordini religiosi (soprattutto francescani, domenicani e gesuiti) imposero conversioni forzate e contribuirono alla distruzione culturale delle popolazioni native.
Tra il XV e il XVIII secolo, decine di migliaia di donne (e uomini) furono accusate di stregoneria, torturate e bruciate sul rogo. La bolla papale Summis desiderantes (1484) di papa Innocenzo VIII e il manuale Malleus Maleficarum (1487) promossero un’ondata di terrore.
Per secoli, il Cristianesimo ha alimentato un antisemitismo teologico che ha giustificato pogrom, espulsioni (come quella del 1492 dalla Spagna) e ghetti. Gli ebrei erano accusati di deicidio e spesso perseguitati in occasione di epidemie o crisi sociali. Questa tradizione di odio ha gettato le basi culturali anche per l’antisemitismo moderno.
È fondamentale distinguere la fede personale dai crimini storici commessi in nome della religione. Lo studio critico del passato serve a liberare la spiritualità dall’oppressione del potere e della violenza. Solo attraverso la memoria storica possiamo comprendere quanto facilmente un messaggio di amore possa essere trasformato in strumento di dominio.
Il 12 marzo 2000, durante il Giubileo, Giovanni Paolo II chiese perdono nella Basilica di San Pietro per i peccati dei membri della Chiesa, passati e presenti: antisemitismo, persecuzioni, discriminazioni verso donne, minoranze religiose e popolazioni indigene; violenze e ingiustizie di cui la Chiesa fu complice.
Quel giorno, più delle parole, mi colpì la sua trasformazione fisica: il papa atleta, un tempo simbolo di vigore, appariva curvo e provato, come se avesse preso sulle spalle il peso di due millenni di sangue versato nel nome di Cristo, piegandosi sotto un fardello che sembrava incarnare nel corpo stesso.
Il ritorno odierno di forme di fondamentalismo cristiano in diversi governi occidentali ricorda quanto sia fragile la separazione tra Stato e religione. È un campanello d’allarme: i massacri e le persecuzioni compiuti in nome di Cristo non appartengono solo al passato, ma sono un monito costante.
Per non dimenticare come l’ombra del potere possa corrompere anche la luce dell’amore più puro.
Fonti principali:
Karlheinz Deschner, Storia criminale del Cristianesimo (Vol. 1–10)
Michel Onfray, Trattato di ateologia
Bart D. Ehrman, I vangeli perduti
Henry Kamen, The Spanish Inquisition
R.I. Moore, The Formation of a Persecuting Society

Le religioni da sempre hanno costituito un formidabile strumento di repressione e manipolazione delle masse. Detto questo credo che la storia ufficiale contenga numerose lacune. Ho la sensazione che ci dell’ “altro”
Ciao Luca.
Come ho scritto nel post introduttivo della serie i miei articoli non potranno in nessun modo coprire tutto quello che è stato fatto nel nome delle singole religioni.
Solamente per il cristianesimo Karlheinz Derschner ha scritto dieci volumi. Molto documentati.
Nei prossimi post metterò all’inizio una nota per sottolineare la cosa. Si tratta solamente di uno sguardo di massima sulla questione.Grazie per il tuo contributo.
Certamente, nessun problema, so bene che l’ argomento è vastissimo, la mia età solamente una puntualizzazione.Grazoe Marco.
Grazie Marco, questo sguardo d’insieme mi ha stimolato a inquadrare un po’ la questione che è appunto estesa e complessa. Peter Beinart (autore di “essere ebreo dopo la distruzione di Gaza”) ha scritto in un’intervista che in ogni religione (in particolare quella ebraica ma penso possa valere per tutte) esiste una tensione millenaria tra una voce universale, spirituale e una particolaristica e tribale, può contribuire a liberare o ad opprimere i popoli.
Come non essere d’accordo?
Un caro saluto.